Il Crocifisso di Cividale e la scultura lignea nel Patriarcato di Aquileia al tempo di Pellegrino II (secoli XII e XIII).
La mostra, fortemente voluta dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia e curata dal Soprintendente Luca Caburlotto da Luca Mor, espone, tra gli altri, il maestoso Crocifisso ligneo tardo-romanico restaurato dalla Soprintendenza tra il 2005 e il 2012: un capolavoro che, già venerato fin dalle origini,  è stato prototipo per altri esemplari diffusi nelle Chiese del Patriarcato aquileiese fino a gran parte del Duecento. Luca Caburlotto ci spiega che: “Il fulcro della mostra ruoterà attorno a quest’opera. Nord Europa e Bisanzio, ma anche l’eredità romana di Aquileia, trovano infatti suprema sintesi artistica e sentimentale proprio nel Crocifisso di Cividale, capolavoro di caratura europea e sintomo del ruolo di capitale anche artistica della città, tra le pochissime opere conservatesi nell’intero continente di quell’epoca e di tale qualità e dimensioni”.
Nel complesso, in mostra saranno esposte trenta opere rarissime, provenienti da Friuli Venezia Giulia, Carniola slovena, Istria, Veneto, Alto Adige, Tirolo, Carinzia, Stiria e Baviera. Un’occasione davvero unica che permetterà per la prima volta di vedere, riunite in un’unica sede espositiva, la quasi totalità delle sculture lignee superstiti del contesto patriarcale dall’inizio del secolo XII e, con esse, alcuni esempi parimenti significativi delle regioni limitrofe.
Un’esposizione che unisce quattro nazioni – Italia, Austria, Slovenia e Croazia – sotto il segno dell’antico patriarcato di Aquileia e sotto il simbolo centrale del cristianesimo.

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